domenica 22 maggio 2011

Kickstarter: crowdfunding per le (piccole) innovazioni

Tramite un articolo di Wired ho scoperto KickStarter: un sito nel quale chiunque può presentare una propria idea e cercare finanziatori disposti ad impegnare un piccolo capitale (generalmente da 1$ a 500$) per la realizzazione del progetto. Sembra che il sito riesca a raccogliere finanziamenti per un milione di dollari alla settimana. I finanziamenti richiesti sono in genere di modesta entità, ma alcuni progetti sono arrivati anche ad ottenere finanziamenti vicini al milione di dollari.

E' interessante considerare che originariamente il sito aveva l'obiettivo di finanziare giovani artisti (ad es. registi, musicisti, ...) che non riuscivano a superare la barriera formata da agenti, produttori, galleristi ed altri operatori del settore. L'idea era quindi quella di rivolgersi direttamente al pubblico per chiedere i finanziamenti: i progetti buoni avrebbero ottenuto i soldi necessari, gli altri sarebbero stati cancellati.
Questo modello di funzionamento si presta molto bene anche per le piccole innovazioni nel settore industriale: un inventore o un'azienda possono descrivere il prodotto o servizio che vogliono realizzare e verificarne l'interesse da parte del pubblico, ottenendo nello stesso tempo una parte del finanziamento per la realizzazione del progetto.

Un secondo punto di interesse sta nelle "ricompense": chi descrive il progetto deve infatti definire la ricompensa che darà ai propri finanziatori. Originariamente le ricompense avevano un valore simbolico: adesivi, citazioni, autografi, fotografie dell'opera realizzata, ... Per i prodotti industriali le ricompense sono invece spesso i prodotti stessi, acquistati a prezzo vantaggioso o in edizioni limitate. In questo modo i finanziamenti si trasformano in preordini dei prodotti, permettendo a chi propone il progetto di acquisire un numero minimo di ordinativi con pagamento anticipato ancora prima di sviluppare completamente il prodotto.

Sicuramente il successo del sito è dovuto alle sue regole di funzionamento chiare ed eque sia per chi propone i progetti, sia per chi li finanzia: il sito può essere utilizzato soltanto per richiedere finanziamenti a progetti (cioè attività con un inizio, una fine, un obiettivo chiaro ed un responsabile), chi propone un progetto deve anche definire la quota minima di denaro che vuole realizzare entro un tempo definito. Se l'obiettivo minimo viene raggiunto, i finanziamenti vengono assegnati, altrimenti il progetto non riceve nessun finanziamento (ed i finanziatori non hanno alcun esborso).

Da un punto di vista aziendale è dunque possibile con un investimento ridotto realizzare un semplice filmato che descrive un'idea e verificare se c'è interesse da parte del mercato, ottenendo anche un finanziamento per lo sviluppo.
Anche se in teoria non ci sono limiti ai tipi di progetti che si possono proporre, è chiaro che questo metodo si presta particolarmente bene per prodotti consumer e con un valore economico limitato, negli altri settori l'applicazione è molto più complessa e va studiata con fantasia.

I rischi principali sono due: il primo deriva dal fatto che i finanziatori di kickstarter non sono un vero campione del mercato e quindi alcune idee buone potrebbero non trovare finanziamenti adeguati. Il secondo rischio è che qualcuno possa copiare l'idea. Questo problema si può risolvere considerando che, se l'idea è buona, verrà comunque copiata una volta che il prodotto sia sul mercato. I fattori cruciali sono quindi la capacità di realizzare il prodotto velocemente e di differenziarlo tramite elementi difficilmente replicabili (ad es. il valore del marchio, i servizi, ...).

Nota: per problemi nei pagamenti, attualmente i proponenti dei progetti devono risiedere negli Stati Uniti, ma sembra che stiano lavorando per eliminare questo vincolo.

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