domenica 26 ottobre 2014

Lo spirito creativo

Mi è casualmente capitato in mano “Lo spirito creativo” un piccolo libro di Daniel Goleman del 1992. Dopo averlo letto, l’avevo riposto in un ripiano alto della libreria e dimenticato in un angolo nascosto della mia mente.
È un libro molto bello sulla creatività, che viene definita: “la forza che anima la vita e la storia dell’uomo”.

Goleman descrive le diverse fasi della creatività:
  1. Preparazione: è la fase nella quale ci si immerge nella raccolta di informazioni e nella ricerca di una soluzione. Ovviamente quanto più sono accurate, complete ed approfondite le informazioni di cui disponiamo, tanto più probabile sarà trovare idee utili. In questa fase è dunque molto importante la nostra capacità di ascoltare: cioè di raccogliere ed analizzare informazioni senza filtrarle ed interpretarle prima ancora di averle comprese. La fase di preparazione normalmente termina con la frustrazione, che emerge quando la mente analitica raggiunge il limite delle proprie capacità, senza ottenere un risultato soddisfacente.
  2. Incubazione: è la fase nella quale la mente inconscia, se opportunamente ingaggiata, continua a cercare una soluzione mentre la parte conscia della nostra mente si occupa di altro. L’inconscio è molto potente perché è in grado di accedere a molte più conoscenze di quelle che riusciamo a portare a livello conscio ed ha meccanismi di elaborazione delle informazioni più veloci e meno deterministici. In questa fase è utile lasciare la mente libera di fantasticare, superando a volte la nostra stessa sensazione di “perdere tempo”. La nostra mente infatti, quando è controllata ed imbrigliata in pensieri razionali perde la capacità di essere creativa. Diceva Joseph Conrad: “Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?”. La necessità di una fase di incubazione suggerisce l’opportunità di dividere le sessioni di generazioni di idee in due parti, intervallate da alcuni giorni: la prima parte serve per condividere informazioni ed ingaggiare la mente, la seconda parte per raccogliere e generare idee creative.
  3. Illuminazione: improvvisamente dal nostro inconscio emerge l’idea nuova, la soluzione del problema. A questo punto è importante cogliere l’idea e portarla alla luce (cioè a livello conscio) in tutta la ricchezza del momento, altrimenti si rischia di impoverirla, perdendone alcuni elementi.
Un altro punto interessante è la descrizione degli ingredienti della creatività:  
  1. L'esperienza, ovvero la conoscenza (non soltanto concettuale) del contesto in tutte le sue sfumature. Per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi la conoscenza del contesto deve comprendere (in diversi gradi) la conoscenza: degli utilizzatori, dei loro obiettivi, dei processi di utilizzo dei prodotti ed infine delle tecnologie per realizzare i prodotti.
  2. La capacità di pensare in modo creativo, che richiede spesso un approccio “ingenuo” alla realtà (dal latino: in [dentro] e gignere [generare]), capace di superare i luoghi comuni, gli standard e le “scorciatoie” del pensiero, che ci portano sempre verso le stesse conclusioni. La capacità di pensare in modo creativo è innata nell’uomo, ma troppe volte viene soffocata da due killer infallibili: la paura di sbagliare e la fretta, che troppo spesso caratterizzano il clima del nostro ambiente di lavoro, che dovrebbe invece "sostenere" gli sforzi creativi (errori inclusi!).
  3. La passione: la creatività ha bisogno di un grande contributo da parte della mente inconscia, che può essere ingaggiata soltanto con una forte motivazione intrinseca, cioè con il piacere di compiere certe attività. Le motivazioni esterne (quali premi e punizioni) non sono infatti sufficienti a generare il coinvolgimento completo di tutto l’individuo e quindi ad attivare la creatività.
E' dunque chiaro che la creatività richiede competenze e processi, che a volte sono abbastanza diversi da quelli che troviamo nelle nostre imprese. In questi casi una trasformazione è necessaria, perchè la creatività è un elemento base per la competizione nel mercato attuale.

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