sabato 11 maggio 2013

Crescere o de-crescere


Nel suo bellissimo libro “La convergenza inevitabile”, Michael Spence sostiene che non sarà possibile fermare la crescita economica: la maggior parte delle persone sulla terra vive infatti ancora in povertà o in condizioni di sviluppo inadeguate. Grazie alla diffusione delle informazioni, queste persone conoscono lo stile di vita delle economie sviluppate e cercano in tutti i modi di emularlo. Ci sono dunque miliardi di persone che si stanno impegnando con forza per migliorare la propria condizione economica.
E quante delle persone nate in paesi economicamente maturi, sarebbero veramente disposte a ridurre il proprio livello di benessere?
Quindi se da un lato è vero che le risorse sul pianeta terra sono finite e quindi la crescita non può essere infinita, dall’altro lato non c’è alcuna forza oggi che possa invertire la tendenza alla crescita ed avviare la decrescita in modo non traumatico.

Quindi la vera domanda è: che tipo di crescita vogliamo?

Sicuramente non è possibile continuare a crescere mediante la produzione indiscriminata di “oggetti”, che finirebbe per esaurire velocemente le risorse disponibili. La crescita economica deve infatti essere ottenuta nel rispetto delle persone e dell’ambiente e deve essere accompagnata da una altrettanto importante crescita culturale ed etica.

Si possono dunque individuare (almeno) 3 trend generali e globali che sosterranno la crescita dei prossimi anni:
  • Accesso al benessere dei paesi in via di sviluppo: chi abita in questi paesi non ha ancora accesso a quelli che noi consideriamo “beni di prima necessità”. Queste economie continueranno a crescere nel modo classico, cioè assorbendo prodotti. Prodotti che dovranno però essere studiati per utilizzatori con culture ed esigenze diverse dagli utilizzatori delle economie mature e che dovranno essere facili da utilizzare, robusti e costare poco.
  • Ricerca della felicità nelle economie mature: nelle economie sviluppate l’ultimo secolo è stato dedicato alla produzione di “oggetti”, che hanno aumentato il livello di benessere, ma non hanno sicuramente esaurito il bisogno fondamentale di essere felici che contraddistingue tutti gli esseri umani. Non è possibile “comprare” la felicità, però una parte significativa della crescita economica nelle economie sviluppate si baserà sull’aumento del valore emozionale dei prodotti e dei servizi.
  • Sostenibilità: secondo molti modelli di simulazione abbiamo già superato i “limiti dello sviluppo” (si vedano ad es. "2052 Scenari globali per i prossimi 40 anni" di Jorgen Randers e l'inquietante video "Last Call".). Per evitare collassi ed eventi catastrofici, bisognerà trovare soluzioni che permettano di estendere il livello di benessere, riducendo il consumo di risorse. La “moda” del green è dunque in realtà una necessità molto importante, profonda e difficile da realizzare. Probabilmente è la vera grande sfida dei prossimi decenni.
Come si vede i bisogni da soddisfare sono ancora molti e quindi c’è molto spazio per la crescita. Non sarà però più una crescita basata principalmente sulla capacità di produrre oggetti. Per continuare a crescere bisognerà infatti essere in grado di interpretare e soddisfare in maniera diversa i bisogni e desideri fondamentali degli esseri umani e di farlo in modo sostenibile.

Mi piacerebbe aprire un confronto: ci sono altri trend generali e globali che potranno sostenere la crescita nei prossimi decenni?

3 commenti:

John Stalky ha detto...

Tutto parte dall'assunto "le risorse del pianeta Terra sono finite". Ma se fosse errato? Se l'uomo fosse esso stesso una risorsa?

Maurizio Scabbia ha detto...

Dal punto di vista "fisico" anche l'uomo fa parte del sistema di risorse della terra.
Che cosa intendi quando dici "se fosse errato che le risorse del pianeta sono finite?".

Maurizio

Unknown ha detto...

E se fosse ora di considerare seriamente uno scenario di decrescita? Crescita e qualità della vita non sono necessariamente sinonimi, almeno in occidente, e se ci pensiamo stiamo già perseguendo obiettivi di decrescita, per esempio dei consumi energetici. Anatema?