sabato 25 maggio 2013

Le aziende nascono dai sogni

Le aziende nascono dai sogni. Ovviamente non stiamo parlando dei sogni che facciamo quando dormiamo, ma di quelli che facciamo ad occhi aperti, quando con la fantasia diamo voce ai nostri desideri più forti e profondi.
Senza i sogni non ci sarebbe nessuna “impresa”. I sogni ci permettono infatti per prima cosa di immaginare i nostri obiettivi (chi ha sogni piccoli non può fare cose grandi!) ed in secondo luogo di attingere ad energie che vanno oltre la parte razionale del nostro essere e che possono coinvolgere e trascinare altre persone. 

Le ragioni che spingono a creare una nuova azienda non sono in fondo molto diverse da quelle che spingono alcuni a scalare l’Everest e altri a fare il giro del mondo in barca a vela. Chi decide di prendere in mano le sorti di un’azienda non lo fa soltanto per il profitto, ma per realizzare qualcosa di grande, bello e giusto. Per le aziende infatti il profitto è come il cibo: è necessario per vivere, ma non è lo scopo ultimo della loro esistenza. 

La forza del sogno deve essere trasmessa a tutti i collaboratori, i fornitori ed i partner. La consapevolezza di contribuire alla realizzazione di qualcosa di importante spinge infatti ognuno di noi a dedicare al lavoro passione ed entusiasmo. Se l’unica motivazione è il raggiungimento di un obiettivo economico, si lavora puntando al minimo indispensabile. Nella realizzazione di un sogno l'atteggiamento è diverso: si punta all’eccellenza. 

Infine la forza del sogno deve essere comunicata ai potenziali clienti, che troveranno così ragioni profonde per preferire un marchio rispetto ad un altro e che potranno anche contribuire in maniera importante alla realizzazione del sogno stesso (si pensi ad esempio all’importanza del passaparola o delle informazioni che i clienti forniscono volontariamente all’azienda).

CALL TO ACTION
Il primo passo pratico per liberare tutta la forza del sogno è quello di descriverlo in poche frasi, che costituiranno la base sia per le scelte strategiche (“fare questo mi aiuta alla realizzazione del sogno oppure no?”), che per la comunicazione. A volte queste frasi vengono chiamate la missione aziendale. 

Non credo sia corretto definire regole precise su come descrivere i sogni, è importante però: 
  • evitare le frasi generiche che non forniscono nessuna informazione utile (ad es. “il nostro obiettivo è soddisfare al meglio i bisogni dei clienti”),
  • parlare di bisogni e non di soluzioni (ad es. non va bene: “vogliamo produrre i macchinari più efficienti per ...”),
  • formulare frasi che abbiano un contenuto emotivo importante, perchè il sogno deve essere una forza che trascina. 

Per non partire dal foglio bianco, è possibile provare a rispondere alle seguenti domande: 
  • che cosa per noi è più importante del denaro? (ovvero: qual’è la ragione di esistere dell’azienda?), 
  • di che cosa il mondo ha bisogno e soltanto noi sappiamo fornire? (ovvero: quali bisogni vogliamo soddisfare?), 
  • quali sono le cose per le quali vogliamo essere riconosciuti (ovvero: quali sono gli elementi caratteristici/distintivi della nostra azienda? 

Descrivere il sogno aziendale in modo sintetico non è assolutamente facile e probabilmente saranno necessarie diverse riformulazioni, ma è uno sforzo che vale la pena di fare per dare una direzione ed una carica di energia all’intero ecosistema che ruota intorno all’azienda. 

Di seguito alcuni esempi di formulazioni di sogni di alcune organizzazioni: 



2 commenti:

Davide Martignani ha detto...

Bravo, bravo, bravissimo.
Sono un piccolo, piccolissimo imprenditore, e la penso proprio come te.
Condivido ogni parola di questo tuo post, anche la punteggiatura.
Sono stufo di imprenditori che guardano solo al quattrino; le aziende vivono per fare profitti, giustissimo e imprescindibile, ma c'è differenza tra chi si ferma a questo e chi sogna ogni giorno una impresa migliore, diversa, innovativa ed - perché no - etica e solidale.
Complimenti.

Anonimo ha detto...

Ho un lavoro a tempo indeterminato ma vorrei mettermi in proprio; le motivazioni non sono sicuramente quelle relative ai soldi ma alla possibilità di realizzare un sogno sostenibile per me e per tutti gli stakeholder. Con questa impostazione si arriva poi anche al giusto profitto non guidato dai numeri a breve termine necessari a portare a casa i bonus ma da una vision di crescita sostenibile a medio-lungo termine
FB